L’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra sezione di Parma (A.N.M.I.G. Parma) e l’Associazione culturale “Libertà Parmigiana” hanno dato vita alla seconda edizione del Premio Nazionale “Una vita per la Patria”, riconoscimento assegnato annualmente a uno dei nostri militari gravemente ferito e menomato durante l’impiego in una missione di Pace all’estero.
La cerimonia ha avuto luogo sabato 5 novembre 2016 presso la Sala Umberto I° del Palazzo Ducale di Parma, edificio di straordinario significato storico-militare e dal 1953 sede del Comando Provinciale dei Carabinieri.
Il Premio nazionale “Una vita per la Patria” 2016 è stato assegnato al Vice Brigadiere dei Carabinieri (cong) Vincenzo Cuccia, originario di Collesano in provincia di Palermo, nome segnalato dal Comando Generale dell’Arma.
Le Autorità presenti all’evento:
- S.E. Giuseppe Forlani
Prefetto di Parma
- On. Patrizia Maestri
- On. Giuseppe Romanini
- Col. Guido De Masi
Vice Comandante Legione Carabinieri Emilia-Romagna
- Col. Massimo Zuccher
Comandante Provinciale Carabinieri di Parma
- Antonio Salvatore Rustico
Procuratore della Repubblica di Parma
- Riccardo Piovesana
Questore di Parma
- Col. Salvatore Russo
Comandante Provinciale Guardia di Finanza
- Pier Luigi Fedele
Comandante Provinciale Corpo Forestale di Parma
- Fabio Rainieri
Vice Presidente Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
- Barbara Lori
Consigliere regionale Emilia-Romagna
- Marco Vagnozzi
Presidente Consiglio Comunale di Parma
- Giovanni Borri
Presidente Gazzetta di Parma
- Col. Giulio Botto
Direttore Stabilimento Militare di Noceto
- Prof. Gianluigi De Angelis
Direttore Dip. Materno-Infantile Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
- Rossella Grassi
Direttore Amministrativo Ausl Parma
- Valentina Dall’Aglio
Presidente Rotary Parma Farnese
- Angelo Tedeschi
Presidente Ordine degli Ingegneri di Parma
- Francesca Chittolini
Vice Presidente Confesercenti Parma
- Salvatore Iaconi Farina
Sindaco di Soragna
- Donatella Censori
in rappresentanza del Sindaco di Colorno
- Gen. C.A. Giuliano Ferrari
- Gen. C.A. Sergio Boscarato
- Col. Rosario Milazzo
- Col. Donato Carlucci
Presidente Assoarma Parma
- Fabrizio Prada
Presidente Associazione “Divisione Acqui” Parma
- Associazione Nazionale Carabinieri di Parma
- Associazione Nazionale Alpini di Parma
- Associazione Arma di Cavalleria di Parma
- Istituto Nastro Azzurro Fed. di Parma
- Stefano Bianchi, Vice Presidente A.N.M.I.G. Parma
- Cav. Graziano Martini, Vice Presidente “Libertà Parmigiana”
- Kay Onishi
Comunità Giapponese di Parma
- Zasa Antonio
Membro dell’Esecutivo Regione Basilicata e Commissione Reg.le Lucani all’Estero
- Lydia Alfonsi
- Cav. Arnaldo Cadoppi
- La classe Quarta B Grafica dell’Istituto “Toschi” di Parma
Numerosissimi i cittadini presenti insieme a molti Soci di entrambe le Associazioni organizzatrici.
La cerimonia si è aperta con i saluti di benvenuto del Colonnello Massimo Zuccher, Comandante provinciale dei Carabinieri. Dopo avere sottolineato il significato del collegamento temporale e ideale fra il Premio e la ricorrenza del 4 Novembre, Giornata dell’Unità nazionale e Giorno delle Forze Armate, il Col. Zuccher ha ricordato il ruolo essenziale dell’Arma dei Carabinieri in tutti gli impegni dell’Italia per il mantenimento della Pace e per la difesa della legalità e della sicurezza in campo internazionale. Esprimendo poi un sentimento di particolare soddisfazione per la scelta del premiato di quest’anno, avendo avuto alle proprie dipendenze il Vice Brigadiere Cuccia durante un precedente comando.
Ha preso poi la parola la Presidente dell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra sezione di Parma, Zobeide Spocci.
Stralcio del discorso della Presidente Zobeide Spocci:
Doveroso il ringraziamento al Colonnello Zuccher Comandante del Comando Provinciale dei Carabinieri di Parma per eccezionale disponibilità mostrata nei confronti di questa iniziativa, alla sua seconda edizione Premio “Una vita per la Patria” organizzata dall’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra sezione di Parma e l’Associazione Culturale “Libertà Parmigiana, e per averci concesso questa cornice particolare e prestigiosa.
Doveroso è il saluto e benvenuto alle Autorità Civili e alle Autorità Militari, che ci onorano con la loro presenza
Un saluto di benvenuto ai Presidenti delle Associazioni Combattentistiche e non; un grazie a tutti gli invitati che, con la presenza, affettuosamente dimostrano la loro vicinanza in questa cerimonia.
La presenza di tutti Voi, vuole rendere caloroso, il sentimento di gratitudine, quest’anno, ad un Carabiniere che rappresenta tanti altri impegnati nelle missioni di Pace e ritornati a casa purtroppo feriti gravemente.
Il riconoscimento di oggi, è al Vice Brigadiere in congedo, Vincenzo Cuccia, ferito alla periferia sud di Nassiriya nel contesto dell’Operazione denominata “Antica Babilonia”.
Proprio ieri abbiamo celebrato il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.
il Giorno dell’Unità Nazionale 4 novembre 1918, un evento che ha segnato in modo profondo e indelebile l’inizio del ‘900.
Molti, anche giovanissimi, sacrificarono il bene supremo della vita, per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere, Valori questi che sono rimasti immutati nel tempo per i militari di allora e quelli di oggi.
La nostra Associazione, Mutilati e Invalidi di Guerra di Parma, è nata il 18 aprile 1917 e Priamo Brunazzi ne fu primo Presidente, un mutilato, amputato di entrambe i piedi.
In quel lontano 18 aprile 1917 nacquero le tavole di quella che poi divenne la grande nostra Associazione Nazionale.
Oggi, il nostro impegno è ricordare il comune sacrificio, esempio d’amore e di dedizione alla Patria, monito operante per l’eliminazione delle guerre e auspicio per pacifiche relazioni tra i popoli e gli Stati. In questa visione ci impegniamo costantemente ad alimentare il sentimento della fratellanza e l’amore della libertà, la difesa dell’unità della Patria, cooperiamo per la distensione internazionale e la difesa della Pace, manteniamo e sviluppiamo fraterni rapporti con le Forze Armate e dell’Ordine.
Le Forze Armate costituiscono di fatto, un presidio della democrazia e delle istituzioni nel nostro Paese. Importante e prezioso è il loro ruolo nella difesa e tutela della popolazione nel contesto della legalità e della sicurezza.
Le Forze Armate sono impegnate anche all’Estero in delicate operazioni umanitarie e di mantenimento della Pace
La loro missione è rispondere a esigenze e bisogni delle popolazioni in difficoltà, assicurando gli aiuti umanitari necessari per la realizzazione delle opere urgenti di ripristino della funzionalità delle infrastrutture e servizi, in una cornice di sicurezza essenziale, per un aiuto effettivo e serio.
I giovani del terzo millennio hanno dovuto misurarsi ancora con la guerra, di fatto, purtroppo, nuovi conflitti hanno interrogato dolorosamente la coscienza del nostro agire e altri nostri giovani, nel prestare la loro opera di solidarietà e di Pace nel mondo, hanno versato un tributo di sangue alla lotta per l’affermazione della Pace e dei diritti umani.
Voglio pertanto esprimere un sentimento di partecipazione e di profonda gratitudine a tutti i militari italiani impegnati nelle Missioni di Pace, che non esitano a rischiare la vita per un ideale, per portare aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra, per riportare libertà, giustizia e legalità là, dove i diritti umani sono sistematicamente calpestati.
Nelle missioni che la Patria affida a questi militari, è chiesta la consapevolezza di essere al servizio della vita e della Pace.
La Pace è un cammino, i nostri passi devono essere guidati dal desiderio di fare la nostra parte per costruirla.
Il mio pensiero e la sentita riconoscenza, oggi, va al Vice Brigadiere in congedo Vincenzo Cuccia che è qui con noi, ferito gravemente a seguito di un vile attentato il 17 agosto 2004. La pattuglia composta da tre Carabinieri alla periferia sud di Nassiriya, subì un primo attacco e fu colpita da razzi e raffiche di kalashnikov. I tre militari riuscirono a disimpegnarsi. L’allora Appuntato scelto Cuccia che aveva già partecipato a una missione in Kosovo, nonostante le ferite da scheggia, continuava a difendere la postazione. A seguire, un secondo attacco, dove oltre a razzi e colpi di armi automatiche, esplose un ordigno che provocò il ribaltamento del mezzo e il ferimento anche degli altri due Carabinieri. Da questo secondo attacco l’Appuntato scelto Cuccia riportò danni fisici gravi.
Ritornato, in Italia dopo numerosi interventi chirurgici e in attesa di altri, ancora sofferente con voce flebile, ma con grande forza d’animo, inviò ai colleghi rimasti a Nassiriya un pensiero affettuoso.
Ha ricevuto
-la medaglia d’argento al valor militare con la motivazione:
Fulgido esempio di virtù, di eccezionale spirito di abnegazione, consapevole sprezzo del pericolo ed di straordinaria professionalità che hanno consentito il perseguimento degli scopi della rischiosa missione, esaltando il prestigio dell’Italia e delle sue Forze Armate a livello internazionale
A ricevuto anche
– la croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o atti ostili, impegnate in operazioni militari e civili all’estero con la motivazione:
Esponendosi scientemente a gravissimo rischio contribuiva in modo determinante a garantire la sicurezza nel ripiegamento dell’intero dispositivo sino a quando veniva gravemente ferito dalla devastante esplosione prodotta da un razzo RPG.
Rinnovo ancora una volta la sentita riconoscenza a tutti gli esponenti delle Forze Armate per l’impegno che esse profondono ribadendo la nostra fiducia e gratitudine e concludo con un passo da “Ognuno di noi ha una lettera addosso”:
Siamo pronti.
Salutiamo tutti.
Qualche occhio è umido, ma le strette sono forti.
Ehi ricordati che ho la mia lettera addosso (una missiva di addio ai propri cari se si muore)
Riportami a casa.
Non ti preoccupare anch’io ce l’ho addosso.
Se succede qualcosa pensa ai bimbi.
Nessuno rimane indietro. Nessuno mi raccomando.
Dopo l’intervento della Presidente Spocci, è stato proiettato un filmato sulle missioni all’estero dei Carabinieri.
E’ quindi intervenuto il Presidente dell’Associazione culturale “Libertà Parmigiana” Commendatore al Merito della Repubblica, Pino Agnetti.
Stralcio del discorso del Presidente Agnetti:
Autorità, Signore e Signori, care amiche e cari amici,
lo ha già fatto benissimo la Presidente Spocci e quindi devo solo associarmi al ringraziamento davvero sentito a tutti coloro che, anche quest’anno, hanno accettato il nostro invito alla seconda edizione del Premio nazionale “Una vita per la Patria”. Un premio, tengo subito a sottolinearlo, senza sponsor, nato da una intuizione della Presidente Spocci e frutto unicamente dell’impegno volontaristico delle nostre due rispettive e libere Associazioni.
Ma un ringraziamento del tutto particolare desidero rivolgerlo anch’io a nome di tutta la mia Associazione al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, nonché al Comando Provinciale dei Carabinieri, segnatamente nella persona del suo Comandante, Colonnello Massimo Zuccher. È grazie infatti alla sua sensibilità e disponibilità se anche quest’anno la nostra cerimonia può svolgersi in una sede di così alto valore e significato storico e ideale. Nonché a immediato ridosso del 4 Novembre, Giornata dell’Unità nazionale e Giorno delle Forze Armate. Cioè del compimento del lungo cammino risorgimentale culminato, il 4 novembre 1918, nella vittoria nella Grande Guerra e quindi nella riunificazione dell’Italia.
Tredici anni fa, proprio in questi giorni, io ero a Nassiriya per documentare la missione di pace italiana in Iraq. E sempre in questi giorni rientravo in Italia per partecipare alla inaugurazione a Roma, alla Camera dei Deputati, della mia mostra fotografica “Soldati di Pace” inaugurata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Un grande italiano e un grande patriota che ci ha lasciato da poco e al quale credo sia giusto, in un momento e in un luogo come questi, tributare un applauso in segno di rinnovata e memore gratitudine.
Pochi giorni più tardi, all’alba del 12 novembre 2003, fummo tutti svegliati da una notizia tremenda. Un camion imbottito di tritolo guidato da due terroristi della cellula irakena di Al Qaeda era penetrato ed esploso nella base Maestrale dei nostri Carabinieri a Nassiriya, facendo strage di 19 italiani – 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito e due civili – e di 7 civili iracheni. Decine e decine i feriti gravi, ancora una volta sia italiani che iracheni. Era e così è rimasta scolpita nei nostri cuori, la strage di Nassiriya. Molto si è detto e scritto su quel tragico evento. Ma nel ricordare oggi quell’eccidio in cui io ho perso alcuni amici, la prima cosa che mi viene da dire è che Nassiriya è stata l’ultima volta in cui questo Paese si è ritrovato unito. Ed è dunque questa l’eredità principale che essi ci hanno lasciato: l’unità. L’essere e sentirsi tutti, dal primo all’ultimo, italiani! Una eredità che è alla base anche del premio che oggi, insieme alla Presidente Spocci e insieme anche a tutti voi, consegneremo, come già facemmo lo scorso anno con il Maresciallo dell’Esercito Simone Careddu ferito in Afghanistan, a un altro eroe italiano: il Vice Brigadiere dei Carabinieri Vincenzo Cuccia. E che siamo davvero in presenza di un eroe non sono io a dirlo, ma la Medaglia d’Argento al Valor Militare appuntatagli sul petto non direi proprio da un guerrafondaio o da un inguaribile militarista. Ma dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Vorrei anche ricordare che il prossimo sabato 12 novembre, 13° anniversario della strage di Nassiriya, sarà anche la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace” istituita per legge su decisione unanime del Parlamento. L’articolo 2 di questa Legge così recita: “Le amministrazioni pubbliche, in occasione della Giornata oggetto della presente Legge, possono organizzare cerimonie commemorative e celebrative e possono favorire, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, la promozione e l’organizzazione di studi, di convegni e di momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione su quanto accaduto e sul valore del sacrificio dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”. Ebbene, lo dico anche a nome della Presidente Spocci, ci piacerebbe davvero tanto che anche a Parma le nostre Istituzioni dessero concreta attuazione a quanto previsto da una Legge dello Stato. D’altra parte, abbiamo la fortuna di avere un Prefetto come il Prefetto Giuseppe Forlani particolarmente attento ai valori veri. Quelli che ci uniscono. Non quelli che ci dividono. Valori che appartengono a tutti gli italiani. Valori in tutto e per tutto repubblicani, come mi piace richiamare essendo ancora in corso le celebrazioni per il 70° anniversario della nascita della Repubblica. E come ha ricordato nel suo messaggio di ieri alle Forze Armate anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
E dunque far conoscere, in modo particolare ai giovani e agli studenti delle scuole, la storia delle nostre missioni di Pace non è un atto inutile e men che meno reazionario. Bensì, una scelta di civiltà e di saggezza. Oltre che un dovere verso chi non è più tornato.
Altri ne hanno raccolto subito il testimone, a proprio rischio e pericolo. Fra questi, anche l’allora Appuntato Scelto Vincenzo Cuccia. Il quale ci è parso subito la persona giusta anche per la sua umanità, la sua semplicità e la sua storia personale e familiare. Il premio di oggi, infatti, va certamente a lui. Ma anche alla sua famiglia, alla signora Marianna e alle loro figlie Piera e Maria, che ringraziamo per essere qui presenti oggi insieme a noi. Perché anche quest’anno, come già l’anno scorso e speriamo anche il prossimo, noi intendiamo premiare non solo tutti i nostri militari di pace, ma anche tutti i loro cari per le tante sofferenze e i tanti sacrifici affrontati con spirito a dir poco esemplare. Lo stesso che ha guidato e che guida tuttora il Vice Brigadiere Vincenzo Cuccia.
Terminati i rispettivi interventi, i Presidenti delle due Associazioni, A.N.M.I.G. Parma e “Libertà Parmigiana” hanno consegnato al Vice Brigadiere Cuccia il riconoscimento.
Subito dopo ha preso il Vice Brigadiere Vincenzo Cuccia.
Nel suo intervento il Vice Brigadiere ha narrato i fatti accaduti in Iraq. Il duplice vile attacco subito, il suo ferimento, i numerosi interventi a cui si è dovuto sottoporre, il rientro in Italia, il sostegno della sua famiglia. Ha anche lanciato un appello ai ragazzi dell’Istituto “Toschi” intervenuti alla cerimonia: “Pensate che prima di noi ci sono state persone che hanno servito la Patria e sono cadute per la Patria perché le generazioni future vivessero in una Italia libera e democratica. Si deve onorare chi ci ha preceduto ed è morto per la nostra Patria e ad li là delle ideologie, la Patria è una, unica e indivisibile”.
L’intervento del Vice Brigadiere Cuccia è stato contrassegnato da momenti di viva commozione, condivisa da tutti i presenti che hanno più volte applaudito calorosamente il premiato.
Il Colonnello Massimo Zuccher, Comandante del Comando Provinciale dei Carabinieri di Parma, ha quindi consegnato al Vice Brigadiere Cuccia, con “affetto e sincera gratitudine”, una pregevole riproduzione a stampa del Palazzo Ducale di Parma, già sede della Scuola di Applicazione.
Al termine, ha preso la parola per l’intervento finale il Col. Guido De Masi, Vice Comandante Legione Carabinieri Emilia-Romagna
Il Colonnello ha voluto iniziare il suo intervento con una piccola riflessione. “Per noi una vita per la Patria è un fatto scontato dal momento del giuramento. Noi dedichiamo la nostra vita, alla Patria e non è un luogo comune ma una promessa alla Patria. Al di là del proprio servizio, qualcuno però, fa qualcosa in più, proprio come il Vice Brigadiere Cuccia. Nessuno lo ha obbligato, nessuno gliel’ha chiesto. Questo però accade perché è la stessa abitudine a portare soccorso alle popolazioni, aiuti alla gente, che spesso spinge a dare qualcosa in più. Noi una vita per la Patria lo viviamo nel quotidiano. Spesso vi sono periodi più bui ma proprio in questi periodi l’Italia si fa più unita e questo ci fa bene. Dopo questi fatti e altri anche meno cruenti, ma non per questo meno importanti, abbiamo la stessa reazione, che porta il ns. personale a chiedere immediatamente di rimpiazzare coloro che sono dovuti ritornare dalla prima linea. La nostra prima linea è sempre alimentata ovunque e dovunque. La vicinanza della collettività, nei momenti difficili, e una iniziativa come questa, veramente scalda il cuore dei carabinieri. Non dobbiamo dimenticare che c’è gente che dà la propria vita alla Patria. La vicinanza di tutti ci incoraggia a continuare per il futuro”. Termina ringraziando le due Associazioni “per quello che fanno”.
La cerimonia si è conclusa sulle note dell’Inno Nazionale, cantato da tutti i presenti in piedi.